CLUSTER SERVAGRI

Descrizione del progetto

L’Italia, per essere presente sui mercati internazionali dell’olio d’oliva, ha bisogno della Tunisia, perché il mercato italiano per vari motivi è sempre meno sufficiente a soddisfare le esportazioni d’olio (ma neanche la domanda interna: nel 2018, la produzione d’olio si è dimezzata, passando da 435 a 220 mila tonnellate); la Tunisia, pur vantando alcune eccellenze riconosciute a livello internazionale, ha bisogno dell’Italia per migliorare il proprio know-how non solo a livello di nicchia, ma soprattutto a livello di produzione massiccia e diffusa; infatti, nell’interesse di entrambi i Paesi, dobbiamo essere sempre più consapevoli che i consumatori internazionali sono ora in grado di riconoscere ed apprezzare gli oli di qualità, valutandone le caratteristiche organolettiche e nutrizionali e non tollerando più oli di bassa qualità generata a causa di fasi di produzione, lavorazione e conservazione che, troppo spesso, lasciano molto a desiderare (vedi l’esperienza di SERVAGRI nella sua interezza), almeno dal punto di vista chimico e organolettico.

Di questo svantaggio dobbiamo farne virtù per standardizzare la produzione in modo congiunto e per dare una nota di tipicità all’offerta secondo gli standard internazionali, seguendo le linee guida del progetto qui proposto.

Il progetto ha i suoi territori di applicazione nei governatorati di Sousse, Nabeul, Monastir e Kairouan (Tunisia) e nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa (Italia) e mirerà a stabilire:

> Rafforzamento dei contatti transfrontalieri nell’area di cooperazione (ad es. creazione di reti, forum e costruzione di partenariati sostenibili);

> Miglioramento delle conoscenze e competenze (ad esempio scambio di esperienze e buone pratiche, innovazione, sviluppo di capacità e ricerca congiunta);

> Realizzazioni concrete e visibili (ad esempio, applicazione di tecniche / procedure innovative, progetti pilota, strumenti comuni basati su tecnologie dell’informazione e della comunicazione, disponibilità on-line di risorse ad accesso libero).

Con l’esperienza SERVAGRI della passata edizione ENPI CBC “Italia-Tunisia” 2007-2013, un intero progetto pilota è stato dedicato alla modernizzazione della filiera dell’olio d’oliva a Beja e Biserta e con un altro, parallelo, abbiamo organizzato delle filiere ‘corte’, che beneficiano, cioè, della vendita diretta organizzata. Attraverso l’alta formazione ‘sul campo’ svolta su agricoltori, operatori, professionisti, tecnici, frantoiani di tutta la filiera olearia, sono state trasmesse innovazioni di prodotto (grazie all’utilizzo di tecnologie radicalmente nuove) e di processo produttivo (introduzione di nuove tecniche di produzione e nuove caratteristiche organizzative) del tutto innovative in Sicilia e ancor di più in Tunisia, agendo a monte e a valle dell’intera filiera: tecniche avanzate di potatura degli ulivi, raccolta delle olive, conservazione, trasporto, molitura, confezionamento, marketing, con regole di qualità legate ad un marchio registrato comune e specifici disciplinari e carta di qualità. Abbiamo inoltre collegato le previsioni del disciplinare sull’olio con quelle del disciplinare per la vendita diretta organizzata e abbiamo realizzato un Mercato del Contadino di filiera corta di 2 giorni in Tunisia ed uno in Sicilia, con incredibile successo mediatico e di pubblico.

Ora, vogliamo capitalizzare questa esperienza di grande successo, sia mettendo a disposizione il Marchio “ombrello” SERVAGRI, già registrato in entrambi i Paesi; la sua Carta della Qualità; il Disciplinare per la regolamentazione e l’uso del marchio SERVAGRI; le Etichette Trasparenti; i Manuali ed i Disciplinari per la produzione innovativa nel settore oleicolo; modelli di partenariato pubblico-privato, utili a strutturare l’organizzazione della filiera oleicola secondo la logica dei cluster transfrontalieri. Sia proponendo di continuare questo percorso virtuoso:

1) rafforzando il patrimonio di know-how accumulato sull’olio di qualità;
2) cercando fin dall’inizio di istituzionalizzare il cluster transfrontaliero dell’olio, mirando con un organigramma ben mirato e attuando il suo business plan, come exit strategy volta a garantirgli le necessarie risorse finanziarie, interne/esterne, in vista della sua concreta sostenibilità su tutta l’area target.

I gruppi target saranno direttamente coinvolti in tutte le attività del progetto, condividendo il percorso di ricerca applicata specificatamente per il settore oleicolo transfrontaliero; quello dell’alta formazione, del trasferimento trasversale e innovativo del know-how “sul campo”; quello dell’applicazione concreta in aziende agricole, frantoi e altri pilastri della filiera oleicola sull’innovazione trasferita e appresa; quello dell’adozione di certificazioni, protocolli, strumenti di aggregazione e networking che saranno posti in essere nel processo di clustering transfrontaliero; e, infine, quello della cooperazione inter-istituzionale “pubblico-privata” attuata per il continuo aggiornamento, capitalizzazione, advocacy e perennizzazione del clustertransfrontaliero. Per il più corretto coinvolgimento dei gruppi target, seguiremo l’approccio LEADER, già diffuso in Tunisia attraverso il programma ENPARD, basato sul metodo CLLD (Community-Led Local Development), un approccio partecipativo di successo consolidato in ambiente rurale.

I gruppi target previsti, elencati di seguito, parteciperanno e coopereranno tutti insieme in modo misto per una più efficace consapevolezza sui molteplici aspetti della gestione della filiera, dalle colture olivicole ai protocolli di trattamento, al confezionamento, alla trasformazione delle olive, alla conservazione degli oli, ai controlli dei frantoi, fino all’imbottigliamento (o messa in cisterna per vendita di olio sfuso) ed al marketing internazionale. Ecco l’elenco dei gruppi target previsti:

> Giovani e donne, come operatori o portatori di nuovi servizi e idee imprenditoriali in oleicoltura;

> Imprenditori, operatori, professionisti delle filiere oleicole, organizzazioni agricole (cooperative, organizzazioni di produttori, ecc.) e operatori del marketing e dell’innovazione socio-economica;

> Decisori, funzionari, autorità locali/regionali/nazionali nell’area transfrontaliera delle filiere dell’oleicoltura;

> Università, istituti di ricerca, gruppi agroalimentari oleari, centri di servizi oleicoli e istituzioni di sviluppo rurale;

> Sindacati, rappresentanti di categoria e ordini professionali;

> Istituzioni nazionali/regionali/locali, di commercializzazione ed import-export;

> Istituzioni finanziarie.

I Beneficiari Finali sono le famiglie di giovani e donne imprenditori, agricoltori e operatori delle filiere dell’oleicoltura; consumatori e popolazione dell’area target del progetto, della Zona Transfrontaliera e dei mercati terzi target per l’esportazione; organizzazioni internazionali.

La creazione di legami transnazionali tra MPMI, professionisti, ricercatori, funzionari, organismi pubblici, raggruppamenti regionali, decisori e altri stakeholder, consentirà di superare i limiti locali, realizzare economie di scala e creare un clustertransfrontaliero, che garantisca oli sani, sicuri, di qualità e tracciabili, con ricadute positive nel settore, anche in termini di flusso di conoscenze e innovazioni organizzative. Azioni di condivisione “pubblico-private”, formazione pratica sul campo, azioni di scambio condivise e innovative, iniziative trasversali su istituzioni, stakeholder e gruppi vulnerabili mirano anche a promuovere un panel comune transfrontaliero degli oli d’identità territoriale aventi proprie specificità ma complementari sotto un “marchio ombrello” di qualità comune. Pertanto, le azioni progettuali dovrebbero contribuire a una seria e sistematica ristrutturazione delle filiere oleicole transfrontaliere, volta a rafforzare in modo permanente questo cluster economico transfrontaliero dell’olio d’oliva tracciabile e di qualità, ben in grado di soddisfare le esigenze dei mercati internazionali.

Detto cluster transfrontaliero, inoltre, rafforzerebbe il settore dell’olio d’oliva di entrambi i Paesi per renderli vincenti sui mercati mondiali: per il mercato italiano, puntando a soddisfare la domanda interna ed esterna; per quello tunisino, innovando il proprio know-how nella sua produzione su larga scala per vendere ai mercati interni ed esterni sotto un marchio riconosciuto ed apprezzato di oli di qualità, che ne garantisca le caratteristiche organolettiche e nutrizionali distintive, uscendo così dal basso livello di qualità e salubrità dovuto alla cattiva produzione, trasformazione e conservazione. Standardizzando insieme la produzione, tipizzando l’offerta e unendo la tracciabilità di filiera secondo standard internazionali ― anche capitalizzando l’esperienza dell’Osservatorio SERVAGRI ― puntiamo a soddisfare le esigenze dei consumatori e degli imprenditori nei mercati interni ed esterni dell’area transfrontaliera, migliorando anche l’informazione sul prodotto e incrementandone gli acquisti.

Il portale SERVAGRI e la sua piattaforma TIC dedicata, consentiranno una tracciabilità informativa al consumatore in più lingue che potrà, anche attraverso applicazioni informatiche, risalire alla varietà predominante presso l’oliveto di origine (digitando ad esempio un codice QR ) e conoscere minuziosamente dove sono state raccolte le olive, in quale frantoio sono state macinate, dove e quando è stato imbottigliato l’olio, le proprietà nutraceutiche di ciò che si sta per consumare. Con la possibilità di poter utilizzare claim nutrizionali previsti dal Reg. EU 432/2012 CE e, inoltre, una piena tracciabilità estesa a tutta la filiera attraverso l’utilizzo congiunto delle norme UNI EN ISO 22005.

Si tratta di una rivoluzione nel settore adottata congiuntamente dagli stakeholder di entrambi i Paesi che possono agire sulla salubrità e qualità degli oli, sulla loro redditività per gli operatori e sulla salute delle famiglie, grazie alla collaborazione stabile avviata dai partner del progetto, in entrambe le linee, convenzionale e biologica o tipizzata.

Finalità del progetto

L’obiettivo generale di questo progetto è il rafforzamento dei cluster economici nella filiera dell’oleicoltura in Tunisia e in Italia.

L’obiettivo specifico è la ristrutturazione delle filiere oleicole transfrontaliere rafforzando un cluster economico dell’olio d’oliva convenzionale, biologico, tipizzato, completamente tracciabile e di qualità al fine di standardizzare la produzione e l’offerta secondo gli standard internazionali.

A fronte della forte frammentazione del tessuto produttivo delle due zone di cooperazione che ostacola la crescita, in particolare in termini di internazionalizzazione, l’esigenza comune è quella di favorire i processi di aggregazione delle aziende oleicole e di qualificazione e tracciabilità dell’offerta di oli d’oliva.

Soluzioni proposte da questo progetto: coinvolgimento sinergico di organizzazioni professionali e di ricerca applicata, MPMI, autorità, consorzi regionali, raggruppamenti, distretti, membri eletti, a vario titolo coinvolti nel settore dell’olio di oliva, agendo sul potenziale produttivo sottoutilizzato, rafforzando le stesse capacità di giovani e donne, bloccando anche l’invecchiamento della popolazione agricola e il suo alto tasso di analfabetismo, attraverso l’applicazione di tecnologie di produzione innovative “sul campo” con un trasferimento di know-how mirato congiuntamente ad operatori, professionisti, ricercatori e funzionari pubblici, stimolando così un processo di aggregazione, crescita e innovazione virtuoso. Gli scambi innovativi ed il trasferimento di know-how, partnership d’imprese, tavoli inter-istituzionali e il raggruppamento di Partenariati Pubblico-Privati (PPP) incoraggeranno tutti gli attori ad apprendere, scambiare, condividere l’accesso a tecniche e procedure innovative, promuovendo anche l’avvio di nuovi servizi mirati nella filiera transfrontaliera dell’olio di oliva di qualità, tracciabile, sano e stimolando una crescita economica endogena a lungo termine, sia nelle linee convenzionali che biologiche/tipizzate.